Itinerari Sistini
Attraverso un itinerario di pochi chilometri tra le province di Ascoli Piceno e Fermo, ancora oggi è possibile vedere, visitare e toccare con mano la presenza di Papa Sisto V nelle località di Grottammare, Montalto delle Marche, Fermo e all’interno dei Musei sistini del Piceno. Un modo per visitare gli edifici e le opere che restano a simbolo dell’attaccamento del Pontefice per la sua terra d’origine e la riconoscenza di questi luoghi per il Papa tosto.
Grottammare
Passeggiando tra i vicoli cinquecenteschi del centro storico è possibile raggiungere la chiesa di Santa Lucia, fatta erigere da Sisto V in prossimità della propria casa natale. La chiesa è chiusa perché danneggiata a causa del terremoto ma un importante intervento messo in campo dalla Regione Marche, proprio nell’ambito delle Celebrazioni sistine, sarà destinato al recupero della bellissima Chiesa. All’interno dell’edificio è conservato uno splendido organo barocco realizzato nel 1752 dal celebre artigiano Francesco Fedeli della Rocchetta di Camerino e oggi magistralmente restaurato.
La chiesa di San Giovanni Battista, invece, il luogo in cui il Papa fu battezzato, è raggiungibile a piedi in un paio di minuti e ospita al suo interno una delle sedi dei Musei Sistini Piceni, in cui sono presenti, oltre ad alcune opere artistiche di notevole interesse come due tavole attribuite a Vittore Crivelli, anche degli oggetti che testimoniano il legame di Felice Peretti con Grottammare: un calice donato alla sua città natale quando era ancora vescovo e una medaglia con l’effige di Camilla Peretti, sorella del pontefice, che ricorda la costruzione della chiesa di Santa Lucia.
La passeggiata può concludersi con un’osservazione della facciata del vicinissimo Teatro dell’Arancio, che alberga in una nicchia la statua di Papa Sisto V realizzata dallo scultore Stefano Interlenghi, e con una visita alla chiesa ottocentesca dedicata a San Pio V che conserva al suo interno opere di Luigi Fontana, Cleto Capponi, Ubaldo Ferretti e Vittorio Fazzini.
Montalto delle Marche
Sisto V rimase sempre legato a Montalto manifestando costantemente il suo affetto con benefici ed elargizioni alla Città.
A Montalto delle Marche l’eredità del suo passaggio è presente – fra l’altro – nell’ attuale struttura cittadina, dalla piazza su cui sorge la Cattedrale di S. Maria Assunta, da lui fortemente voluta e per la cui costruzione fece addirittura spianare un colle, al Palazzo della Signora eccellentissima donna Camilla sorella del Papa, che poi diventerà il Seminario. Ma il netto contrasto architettonico fra il pre e il post Sisto V è particolarmente evidente nella Piazza Umberto I all’interno dell’antico incasato Cittadino del “cassero”. A Montalto, Sisto V, interviene con arditi progetti che ne connotano tuttora l’aspetto monumentale. Ciò è particolarmente evidente nel Palazzo del Preside, sede del Presidato, un territorio di 17 città e terre con a capo un Preside-Governatore con pieni poteri nell’amministrazione della giustizia.
Tutto quindi a Montalto è segno evidente del passaggio del Papa.
Volendo seguire un percorso ideale, con una breve passeggiata in partenza da Piazza Sisto V dove affacciano la Cattedrale e il Palazzo della Signora Camilla, si sale verso l’antico incasato costeggiando Palazzo Paradisi e attraversando Porta Marina, fino ad arrivare a Piazza Umberto I con l’imponente Palazzo del Governatore e la casa dove visse Felice Peretti. Proseguendo verso la parte più alta del paese, nei pressi della porta dei Leoni, si possono idealmente collocare i locali della zecca sistina istituita a Montalto per suo volere.
A Montalto svetta anche l’opera scultorea in bronzo realizzata dal grottammarese Pericle Fazzini e dedicata a Papa Sisto V. Il Monumento si caratterizza per la modernità e l’avanguardia: si tratta infatti di una struttura che ruota su se stessa proiettando il profilo sistino a 360° su panorami sempre diversi durante le ore del giorno.
L’eredità artistica di maggior pregio lasciata alla Città di Montalto risale al suo secondo anno di pontificato, quando donò alla sua “patria carissima” il Reliquiario, capolavoro di arte orafa parigina. Dal valore inestimabile, il prezioso Reliquiario è generalmente conservato presso il Museo Sistino Vescovile, ma oggi lo si può ammirare presso Palazzo Paradisi: da giugno 2021 ha impreziosito la mostra Sisto V – Papa Visionario e, dal 13 dicembre, è parte dell’esposizione Sisto V e Pericle Fazzini, gloria e memoria, con sede principale sempre al Palazzo Paradisi di Montalto delle Marche.
Fermo
Vescovo di Fermo dal 1571, nel settembre del 1585, a soli cinque mesi dalla sua elezione come Papa Sisto V, il Pontefice concede alla Città di Fermo e alla sua antica Università un atteso documento: la Bolla Sistina, che riconfermerà lo Studio Generale fermano e il ripristino della sua efficienze. Vicino Piazza del Popolo, l’Archivio di stato fermano conserva ancora la Bolla Sistina con i sigilli intatti di Sisto V mentre, proseguendo verso il Museo Diocesano, si può ammirare in Pinacoteca uno dei ritratti del “Papa tosto”, oltre al Pastorale di Sisto V in tartaruga e madreperla conservato nello stesso museo.
Oggi l’antico Palazzo degli Studi, sede storica dello Studio Generale, si affaccia su piazza del Popolo accanto a Palazzo dei Priori: qui si può visitare ancora l’antica Biblioteca cittadina, meglio nota ora come Sala del Mappamondo. La facciata del Palazzo è arricchita da una grande statua bronzea di Papa Sisto V realizzata dal Sansovino: egli fondò nel 1573 il Seminario di Fermo e nel 1574, presso Fonte Fallera, fece costruire uno Stabilimento per l’Arte della lana.
L’elevazione della chiesa Cattedrale in Metropolitana rappresenta il momento culminante dell’interessamento di di Papa Sisto V verso la sua precedente diocesi. L’iniziativa rappresenta l’atto finale e il coronamento di tutta l’opera di riorganizzazione e di consolidamento delle strutture ecclesiastiche della Chiesa Fermana.
Il 24 maggio del 1589 Sisto V inviava a Fermo la bolla con la quale disponeva l’elevazione della diocesi in Archidiocesi e contemporaneamente innalzava la Chiesa Cattedrale in Metropolitana rendendo la Chiesa Fermana centro di una nuova Provincia ecclesiastica. Nell’occasione venivano assegnate a lei, come suffraganee, le diocesi di Montalto, eretta nel 1586, di Ripatransone (del 1570), di Macerata, di Tolentino e di San Severino.
Musei Sistini del Piceno
Orari:
Per Castignano, Comunanza, Force, Ripatransone, Rotella, San Benedetto del Tronto, Montemonaco, Grottammare
25 dicembre, dalle 17 alle 19
26 dicembre / 1, 2, 6 gennaio, dalle 16 alle 18
Per Monteprandone
25 dicembre, dalle 10:30 alle 12:45, dalle 17 alle 19
26 dicembre / 1, 2, 6 gennaio, dalle 10:30 alle 12:45, dalle 16 alle 18
Le visite sono possibili sempre, per singoli, per gruppi e scolaresche prenotando al 347/3804444
Altre info e dettagli su www.museisistini.it / Facebook / Instagram
È visitabile l’esposizione, “I doni di Sisto V alle terre del Piceno: un percorso nei Musei Sistini”, per valorizzare tutte le sedi dei Musei sistini piceni e farne un percorso nella storia e nell’arte del tempo del Pontefice. Le sedi dei Musei sistini sono tutte in provincia di Ascoli Piceno: Castignano, Force, Montemonaco, Rotella, San Benedetto del Tronto, Monteprandone, Comunanza, Grottammare, Ripatransone e Montalto delle Marche (quest’ultima è chiusa per i danni causati dal terremoto ma il Reliquiario donato alla Città e la Pianeta di Sisto V sono esposti a Palazzo Paradisi, sempre a Montalto.
La sede di Grottammare, città in cui è nato Sisto V, è la sede principale dell’esposizione “I doni di Sisto V alle terre del Piceno: un percorso nei Musei Sistini”. All’interno è visibile gran parte del parato pontificale che Sisto V lasciò alla cattedrale di Montalto delle Marche ed esposto il Cristo del XIII secolo proveniente dal convento di San Francesco alle Fratte, dove Felice Peretti prese i voti.
A San Benedetto del Tronto troviamo gli argenti donati da Sisto V, a Monteprandone le tonacelle facenti parte del parato sontuoso del pontefice, il tabernacolo di El Greco a Castignano. In alcune sedi sono state inoltre messe in evidenza opere di artisti contemporanei del pontefice, come Sebastiano Sebastiani, Desiderio e Martino Bonfini, Simone De Magistris, rispettivamente nei musei di Montemonaco, di Ripatransone, di Force e di Comunanza che presenta, tra l’altro, anche una inedita e monumentale Madonna con il bambino in pietra colata visitabile nel laboratorio di restauro vicino al museo sistino.