La leggenda dell’insalata miracolosa si collega ai primi anni di pontificato di Sisto V, e il protagonista della storia è un avvocato amico del Papa.
Dopo tante disavventure finanziarie, l’uomo era finito sul lastrico e si era ammalato gravemente. Il dottore chiamato ad assisterlo, saputo che l’avvocato era amico del Pontefice, decise di volgere la situazione a suo favore recandosi dal Papa e raccontandogli della malattia dell’amico sottolineando le grosse difficoltà economiche di quest’ultimo con l’obiettivo di spillare denaro al Santo Padre.
Sisto V ascoltò attentamente il medico senza dire o fare nulla.
Il giorno seguente, Papa e dottore si incontrarono nuovamente. Il Pontefice raccontò al medico che aveva fatto mandare un’insalata all’avvocato, affinché potesse guarire. L’uomo di scienza rimase stupito da quell’azione sconclusionata: “Se un’insalata potrà guarire un uomo gravemente malato, non potrà essere che per un miracolo!”
Il medico tornò quindi dall’avvocato, lasciato in fin di vita, e con sua enorme sorpresa lo trovò allegro, energico e in forma, completamente entusiasta per l’insalata ricevuta in dono dal Papa.
Il dottore chiese di poter vedere quella verdura miracolosa e rimase di sasso quando si rese conto che si trattava di una semplice cesta di foglie verdi.
Alle spalle del medico, però, Sisto V aveva risolto la situazione senza miracoli e senza contorni prodigiosi: ben nascosto sul fondo della cesta, infatti, c’era un fagotto pieno di monete d’oro la cui sola vista era bastata per far guarire l’ansioso e poverissimo avvocato.
Questa leggenda dà origine al modo di dire “Ci vorrebbe l’insalata di Sisto V”, che viene evocata quando qualcuno avrebbe bisogno di una bella somma “caduta dal cielo” (o donata da un amico saggio).